21 febbraio 2013

Prima io e poi il noi.

credits: Geomangio
Scrivo da sotto le coperte, alla flebile luce della lampada di sale che mi accompagna dall'università, i bimbi dormono da un pezzo, la lavatrice è stata stesa, il lavoro di domani pianificato e in casa si respira tranquillità. Credo che ci sia una congiuntura astrale che ha permesso ciò. Il marito sta sul divano a guardare una partita, ed io mi ritrovo a pensare che non vorrei essere in nessun altro posto che non sia questo. Certo un barlume di vita sociale gioverebbe alla coppia ma stiamo bene così.


Riflettevo che a volte tantissimi problemi sono autocreati ma non realmente esistenti, o meglio magari ci sono e non fanno stare bene, ma dipendono da una pressione sociale e da alcune aspettative che difficilmente troveranno la controparte nella realtà. Perché? Quando gli amori che duravano una vita sono diventati rari, quando si è diventati non più disposti a perdonare e comprendere? Quando l'io è diventato più importante del noi?

Amarsi è fondamentale e sacrosanto ma forse abbiamo perso la capacità di essere compagne e mogli. Forse vogliamo troppo, essere amate, comprese, avere una vita sociale, essere perfette e in forma, brave madri e bravi mogli, tutti sacrosanti diritti, ma che a volte dimenticano l'altro. Essere una coppia deve contemplare dei compromessi, l'amore è fatto di diritti ma anche di doveri.

Vogliamo il principe azzurro, le rose rosse come sorpresa ogni tanto, ma vogliamo anche aprire i barattoli da sole ed essere trattate come gli uomini. Noi siamo donne, e donne che si dovrebbero rispettare davanti allo specchio, e ci dovremmo amare sempre. Poi, solo dopo questo, possiamo amare un altro diverso da noi, solo rispettando il nostro essere donna e persona possiamo sperare di costruire una relazione giusta e che ci rende felici.

La relazione con un'altra persona è bellissima e ci completa, ma prima di tutto si parte da se stessi e poi si arriva al noi. Le storie spesso non funzionano perché arriviamo con un'idea dell'amore un po' da romanzo rosa. Invece l'amore è quotidiano, è stare sul divano insieme ma facendo due cose diverse, magari maledicendo chi ha deciso che ogni giorno ci sia una cavolo di partita, è capire le difficoltà dell'altro ma essere indulgenti anche con se stessi.

Nulla andrà sempre bene, ma si potrà sempre volare vicini. Basta volerlo e crederci.

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14 commenti:

  1. Grazie per questo bellissimo post...

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  2. ...ti ringrazio, era il post che ci voleva per me (ma credo anche per tante), che credo in quello che hai scritto, ma molto spesso me lo dimentico.
    Buona giornata!

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    1. pure io lo dimentico eh! Però non vorrei e quando lo penso mi piace scriverlo e condividerlo .)

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  3. Infatti. chi costringe sempre l'altro a guardare il film che vuole lei, sbaglia. Ci siamo noi ma c'è anche lui. L'alternativa è essere milanisti entrambi, come noi, e guardare entrambi la partita esultando e commentando insieme. Comunque quella non era "una" partita.... prrrrr :P
    Dai, la buttavo sul ridere ma la penso come te!

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  4. Quanta saggezza nelle tue parole, cara Laura...
    E' proprio così: la vita a due non è sempre facile, ma basta prenderla con entusiasmo ed un pizzico di voglia di migliorarsi. E con quella parolina che mia nonna diceva spesso ma che oggi "noi giovani" non vogliamo più sentire: sacrifico. Sacrificio in senso buono, guarda, ma pur sempre senso di dedizione, di comprensione e di aiuto reciproco. poi anche le serate in casa diventano magnifiche, vero?
    Baci
    Elli

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    1. verissimo. Sai stasera mio marito sta fuori per lavoro e non ci siamo potuti vedere la finale di masterchef insieme. Ed allora mi ha chiamato un sacco di volte al telefono epr commentare, perché anche le serate sul divano se si sanno vivere sono bellissime!

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  5. bello bello bello il tuo post! verrò a rileggermelo spesso, quando sono nella fase voglio troppo!

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  6. oggi, che sono in pigiama già da una settimana tra influenze familiari, con la casa disastrata e almeno 5 notti che io e maritino siamo separati, causa bimbo malato, facevo esattamente le tue riflessioni: quanti sacrifici! ma tutti fatti con tanto, tanto amore;-))

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  7. Ho sempre pensato che alla base di una relazione duratura debba esserci il rispetto reciproco, che vuol dire anche saper rinunciare ad un po'del proprio spazio, vuol dire capire quando lasciare spazio all'altro.. Non si può essere un unisono quotidiano, ognuno deve avere la possibilità di coltivare le proprie passioni, avere i propri momenti per sè.. Condivido cara Laura ciò che scrivi e lo trovo molto bello e vero.

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